Emergenza COVID-19

Nelle strutture residenziali extraospedaliere sono ospitati soggetti affetti da patologie gravi, disabilità, patologie psichiatriche, persone più vulnerabili rispetto alla popolazione generale che costituiscono la fascia più debole, quella per la quale il distanziamento fisico si è reso, durante questa emergenza pandemica, maggiormente necessario e stringente a tutela della salute dei singoli e delle comunità.

La sospensione delle visite e dei nuovi inserimenti indispensabile al fine di tutelare la comunità dei residenti nella nostra struttura dalla possibile introduzione del virus COVID-19 può ora, concluso il lockdown, nella cosiddetta "fase 3", andare a graduale superamento con una ripresa progressiva delle visite di parenti e familiari e dei nuovi inserimenti.

Nei luoghi chiusi il virus può essere introdotto e circolare tramite il personale lavorativo, i nuovi ingressi o i familiari in visita, per questo la Regione Veneto ha indicato, attraverso specifiche linee guida, strategie di prevenzione e controllo dell'epidemia da applicare in modo puntuale e rigoroso.

Pertanto, le indicazioni formulate nella presente sezione del sito aziendale dedicata all’emergenza COVID-19, sono applicazione delle istruzioni contenute nelle "Linee di indirizzo - Strutture residenziali extraospedaliere - Indicazioni per l’accoglienza di nuovi ospiti e l’accesso di familiari, visitatori e di altro personale esterno - COVID-19 - Fase 2" pubblicato dalla Regione Veneto con Ordinanza n. 55 del 29 maggio 2020, successivamente integrato dalle ulteriori disposizioni contenute nell’Ordinanza n. 92 del 22 giugno 2020 “Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19” contente nell’Allegato "A" le "Linee di indirizzo per Strutture residenziali per anziani – fase 3".

Per quanto riguardi gli accessi di persone esterne (familiari/congiunti e operatori esterni) le linee guida impongono al ente gestore di porre in atto ogni possibile misura tesa ad evitare l'ingresso, anche temporaneo, nella struttura di casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19, in quanto ciò rappresenta un fondamentale aspetto di prevenzione e protezione.

In particolare, l'ente gestore deve impedire l'accesso a persone che presentino sintomi di infezione respiratoria acuta, anche di lieve entità, o che abbiano avuto un contatto stretto con casi di COVID-19 sospetti/probabili/confermati negli ultimi 14 giorni.

A tal fine Casa P. Kolbe ha messo in atto specifico protocolli per l'accesso di familiari e visitatori che contempla quanto richiesto dalle normative regionali, nello specifico:

  • ingressi limitati (per ogni ospite, la visita dovrà prevedere al massimo 2 persone contemporaneamente presenti ed una durata indicativa di 30 minuti) e scaglionati, limitando il numero di visitatori contemporaneamente presenti;
  • valutazione tramite specifica check list dello stato di salute del visitatore;
  • sottoscrizione preventiva di un patto di responsabilità reciproca tra l'ente gestore della struttura residenziale e i familiari/congiunti dell'ospite, per il rispetto delle regole di contrasto alla diffusione del virus;
  • controllo dei visitatori rispetto al rischio di infezione da SARS-CoV-2 e il divieto di accesso alla struttura da parte di visitatori che presentino segni o sintomi suggestivi dell'infezione (es. febbre (> 37,5°C), tosse, difficoltà respiratoria, congiuntivite) o che risultano contatti stretti di persona sospetta o confermata COVID-19;
  • utilizzo costante e corretto della mascherina chirurgica da parte di tutti i visitatori;
  • prevedere l'utilizzo della mascherina chirurgica anche da parte degli ospiti che ricevono le visite;
  • far eseguire al visitatore l'igiene delle mani all'ingresso in struttura;
  • preferire per le visite, in particolare per la stagione primaverile ed estiva e compatibilmente con le condizioni dell'ospite, gli spazi esterni nel rispetto delle regole di igiene e sicurezza;