Il dolore e il fine vita

La legge 30/2010 ha definitivamente introdotto in Italia la terapia del dolore e l'applicazione del modello palliativo. Si tratta della conclusione di un percorso grazie al quale il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto ad assicurare "i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti [...] nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all'assistenza, della qualità delle cure", accogliendo l'ammalato come "persona". L'aspetto innovativo della legge è consistito nella valorizzazione della qualità della vita del malato fino alla morte e dei suoi familiari, introducendo la presa in carico del dolore in tutti i pazienti e specialmente in quelli affetti da malattie progressive o in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta, per i quali ogni terapia per la guarigione o la stabilizzazione della patologia non risulta possibile o appropriata. Lo psicologo ha il compito di accertarsi che questa norma venga garantita, collabora nella valutazione del dolore fisico e psichico, supporta il morente e la sua famiglia, con l'approccio più adatto a quelle persone, in quel momento.